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2000 anni di tradizione della terracotta

La tradizione artigianale di Vallauris risale all’inizio della nostra era. In epoca gallo-romana, si utilizzavano già importanti giacimenti di argilla refrattaria per lavorare mattoni e vasi.

 

Nel XV sec., la peste e le guerre decimano la popolazione e alla fine del secolo, il territorio è dichiarato inabitato, vivono ancora soltanto una decina di famiglie in povertà.

Il signore dell’epoca, monaco di Lérins e priore di Vallauris, Dom Raynier di Lascaris, parente dei conti di Ventimiglia, fa venire 70 famiglie di questa contea per ricostruire e ripopolare Vallauris e coltivarvi la terra.

Si vendevano già i vasi, poiché ne è fatta menzione nell’atto di abitazione del 1501: «detto signore priore si è riservato la gabella su tutti i vasi di terra che saranno messi in vendita in detto territorio di Vallauris».

Alla fine del XVI secolo, erano tre fabbriche di vasi nell’attuale via des Tours. Nel 1829, se ne annoveravano trentadue.

Nonostante la comparsa nella seconda metà del XIX secolo di pezzi artistici con i Massier, gli oggetti in terracotta per la cucina restano fino ai primi del XX secolo; l’arrivo della ferrovia consente la massiccia espansione della produzione.

La crisi economica del 1930 e l’uso di materiali più adeguati quali l’alluminio, la ghisa o l’inox, allontanano, verso la fine degli anni Quaranta, la terracotta dalla sua funzione culinaria. Si svilupperanno allora gli oggetti in terracotta provenzali più fantasiosi e variopinti. In questo periodo, i forni a legna e il solfuro di piombo danno ancora ai servizi da tavola splendidi verdi o gialli delicati.

Nel 1948, l’arrivo di Picasso nella città dei vasai e la sua straordinaria produzione contribuiscono ampiamente al rinnovamento di quest’attività.

La popolarità del pittore attira una folla di curiosi, di amatori e Vallauris, in piena effervescenza, gode di un’attenzione mondiale e attira così altri artisti venuti ad apprendere le “arti del fuoco”.

Negli anni ’50, la ceramica di Vallauris conoscerà la sua “età d’oro”.

In questo periodo si assisterà all’avvento di grandi nomi di artisti ceramisti quali Roger Capron, Jean Derval, Gilbert Portanier, Roger Collet o, molto più tardi Jean Marais, venuti a vivere a Vallauris e che, ad immagine di Picasso, lavoreranno la terra per tutta la vita.

Capitale della ceramica, con il marchio “Città e Mestieri d’Arte”, Vallauris è oggi una rinomata località di creazione contemporanea in materia di artigianato e di arti ceramiche.

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